educatrice musicale
formatrice
violinista
Fascia 0-6.
Il presente progetto nasce dal desiderio di offrire una proposta educativa incentrata su alcuni dei più celebri testi per la prima e primissima infanzia reinterpretati attraverso attività multimodali. La proposta, incentrata sui principi che stanno alla base di Nati per leggere e Nati per la musica, si basa sull’idea che la lettura ad alta voce e il far musica rappresentino per i bambini della fascia di età 0-6 anni e per le loro famiglie un valido strumento di crescita, benessere, socializzazione ed integrazione.
La proposta educativa vede i propri fondamenti nelle scoperte di carattere scientifico, pedagogico ed etnomusicologico degli ultimi 40 anni. E’ ormai considerato un dato di fatto che le madri di tutto il mondo facciano musica in modo informale con i loro bambini mentre si prendono cura di loro. I bambini molto piccoli sono particolarmente interessati in “multi-modal performances”, in attività cioè in cui canto, musica, movimento e piccole drammatizzazioni sono combinati tra loro. Più il bambino è piccolo, e più il suo modo di percepire il mondo passa attraverso tutti i sensi (olistico). Questa idea è supportata dalle più recenti ricerche sulla primissima infanzia. L’apprendimento e lo sviluppo del pensiero non sono possibili grazie alle sollecitazioni rivolte al solo cervello: l’intero corpo partecipa alla percezione del mondo esterno. Recenti studi hanno evidenziato come ciò sia la base per lo sviluppo di tutte le abilità motorie, cognitive e relazionali. Differenti tipi di giochi ritmici, che mettono in gioco molteplici abilità di coordinazione, costituiscono le basi per le future abilità di leggere e scrivere e sviluppano il pensiero creativo. Ogni cultura presenta numerosi giochi (conte, giochi con le dita, giochi di coordinazione, giochi da cortile, etc.) che rappresentano la prima ‘palestra’ esperienziale all’interno della quale il bambino può sviluppare le proprie abilità motorie. Il presente progetto intende combinare tutti gli aspetti appena descritti con i benefici legati alla lettura ad alta voce.
Le attività vengono proposte in forma di laboratorio che prevede un alternarsi di attività statiche, solitamente svolte da seduti, quali ascolto del testo, canti, utilizzo di piccole percussioni, e momenti dedicati a giochi motori e piccole danze. Considerata la modalità proposta vengono chiamati a partecipare in maniera attiva sia il bambino che il genitore. Se il genitore è di fondamentale importanza nelle attività rivolte ai bambini non ancora autonomi dal punto di vista motorio, anche con i bambini più grandicelli l’adulto occupa un ruolo chiave: rappresenta infatti il punto di riferimento emotivo e relazionale del bambino.
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Fascia 6-14.
Negli ultimi anni ho progressivamente esteso questo modello alla Scuola Primaria e alla Scuola Secondaria di I grado elaborando proposte basate sull'integrazione dei linguaggi espressivi (movimento strutturato e/o creativo, uso formale e informale della voce, uso dello strumentario, drammatizzazione, arti visive). Partendo da un celebre albo o libro per l'infanzia o la prima adolescenza, bambini e ragazzi saranno invitati a prendere parte a un percorso creativo di cui saranno protagonisti assoluti. La proposta è progettata allo scopo di moltiplicare i punti di vista mettendo in gioco corpo, cuore e testa. I partecipanti saranno chiamati ad attivare la loro creatività, l'intelligenza emotiva e, non ultimo, sviluppare importanti life-skills (competenze sociali, problem-solving, pensiero critico, etc).
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Approccio metodologico.
La principale metodologia utilizzata nello svolgimento di “Leggo, gioco e canto” sarà l’Orff-Schulwerk: letteralmente tradotto opera didattica di Carl Orff, compositore tedesco autore dei Carmina Burana. Non un “metodo”, come è comunemente denominato in Italia, perché non costituito da una serie vincolate di esercizi progressivi che portano ad una determinata abilità, ma piuttosto una linea pedagogica che lascia grande spazio alla inventiva personale. La metodologia Orff-Schulwerk, attestata almeno fin dagli anni Cinquanta, è riconosciuta a livello internazionale come uno dei filoni principali dell’educazione musicale di base. E’ un approccio attivo e creativo al fare musica. Elementi caratteristici di questa concezione pedagogico-musicale sono l’unità pressoché inscindibile di musica-movimento-parola, l’uso dello strumentario, il rilievo dato all’improvvisazione e ai processi produttivi, il coinvolgimento globale della persona, l’apprendimento con e attraverso il gruppo.
Nella formulazione del presente progetto e nella programmazione dei percorsi educativi significativi contributi sono apportati dalla riflessione sul pensiero di E. Jaques-Dalcroze, E.E. Gordon, F. Delalande, Bruno Munari e Gianni Rodari.